Solco e Forgia
In genere vale per queste due opere postume (apparse rispettivamente nel 1986 e nel 1987) quanto affermato per Cammino, di cui entrambe costituiscono la prosecuzione e l’approfondimento, con precisazioni e progressi collegabili sia all’evoluzione intima dell’autore, sia al suo orientamento più spiccatamente antropologico (concentrandosi sulle virtù umane), nel caso di Solco, o prevalentemente ascetico-mistico, nel caso di Forgia.
Solco (4) consta di 1.000 punti, e l’andamento dei capitoli scandisce prevalentemente una serie di virtù umane o di aspetti connessi alla formazione del carattere: Generosità, Rispetto umano, Allegria, Audacia, Lotte e così via. Forgia (5) contiene 1.055 punti e l’indice, diverso in questo da Cammino e da Solco, segue l’itinerario di impegno cui il lettore è chiamato ad associarsi: Folgorazioni, Lotta, Sconfitta, Pessimismo, Tu puoi!, Lottare ancora e via dicendo.
Cammino, Solco e Forgia, considerati insieme, compongono una vera e propria trilogia per la meditazione del cristiano, scritta con l’ambizione di farne un “contemplativo in mezzo al mondo”. Mettere a confronto queste tre opere costituirebbe un impegno in un certo senso complementare a quello che qui sto perseguendo; pertanto ora mi limito a lasciarlo accennato, e ad allegare una rapida antologia di punti anche per queste due opere:
Solco
1. “Sono molti i cristiani persuasi che la Redenzione si realizzerà in tutti gli ambienti del mondo, e che devono esserci delle anime – non sanno dire chi – che contribuiscano con Cristo a realizzarla. Però la vedono con prospettiva di secoli, di molti secoli…: sarebbero un’eternità, se la si portasse a compimento al ritmo del loro impegno. Così pensavi anche tu, fino a quando vennero a “svegliarti”” (Generosità).
82. “Molti si sentono infelici, proprio per avere troppo di tutto. – I cristiani, se davvero si comportano da figli di Dio, sperimenteranno scomodità, caldo, fatica, freddo… Ma non mancherà mai loro l’allegria. perché questo – tutto! – è deciso o permesso da Lui, che è la fonte della vera felicità” (Allegria).
221 . “Convinciti: hai bisogno di formarti bene, in vista di quella valanga di gente che ci verrà addosso, con la domanda precisa ed esigente: “Ebbene, che c’è da fare?”” (Pescatori di uomini).
400. “La smania di novità può portare al malgoverno. – Occorrono nuovi regolamenti, dici… – Credi tu che il corpo umano migliorerebbe con un altro sistema nervoso o circolatorio?” (Disciplina).
601. “Dio, nella sua giustizia e nella sua misericordia – infinite e perfette -, tratta con lo stesso amore, e in modo disuguale, i suoi figli disuguali. Per questo, uguaglianza non significa giudicare tutti con la stessa misura” (Veracità).
878. “Tutto si sistema, eccetto la morte… E la morte sistema tutto” (Aldilà).
964. “Il Signore convertì Pietro – che lo aveva rinnegato tre volte – senza nemmeno rivolgergli un rimprovero: con un sguardo di Amore.
– Con quegli stessi occhi ci guarda Gesù, dopo le nostre cadute. Sapessimo noi dirgli, come Pietro: “Signore, Tu sai tutto: Tu sai che io ti amo”, e cambiare vita” (Responsabilità).
Forgia
1. “Figli di Dio. – Portatori dell’unica fiamma capace di illuminare i cammini terreni delle anime, dell’unico fulgore, nel quale mai potranno darsi oscurità, ombre o penombre. – Il Signore si serve di noi come di torce, perché questa luce illumini… Da noi dipende che molti non rimangano nelle tenebre, ma percorrano sentieri che conducono fino alla vita eterna” (Folgorazioni).
207. “Ciò che la carne ha perduto, la carne lo ripaghi: fa’ una penitenza generosa” (Sconfitta).
429. “La santità si raggiunge con l’ausilio dello Spirito Santo – che viene a inabitare nelle nostre anime -, mediante la grazia che ci è concessa nei sacramenti, e con una lotta ascetica costante. Figlio mio, non facciamoci illusioni: tu e io – non mi stancherò di ripeterlo – dovremo lottare sempre, sempre, sino alla fine della nostra vita. Così ameremo la pace, e daremo la pace, e riceveremo il premio eterno” (Lottare ancora).
606. “Digli: Gesù, non vedo neppure un fiore fresco nel mio giardino: tutti hanno diletti… sembra che tutti abbiano perduto il colore e il profumo. Povero me! Prono nel letame, nella polvere: così. Questo è il posto adatto a me. – In questo modo – umiliandoti – , Egli vincerà in te, e otterrai la vittoria” (Vittoria).
839. “Non pensare che sia facile fare della vita un servizio. Tale desiderio. così buono, va tradotto in fatti perché “il regno di Dio non consiste in parole, ma nella virtù”, insegna l’Apostolo; e perché la pratica di un costante aiuto agli altri non è possibile senza sacrificio” (Crogiolo).
946. “Noi che abbiamo la verità di Cristo nel cuore, dobbiamo mettere questa verità nel cuore, nella testa e nella vita degli altri. Il contrario sarebbe comodità, falsa tattica. Pensaci ancora: Cristo ti ha chiesto permesso per mettersi nella tua anima? – Ti ha lasciato la libertà di seguirlo, ma ti ha cercato Lui, perché così ha voluto” (Fecondità).
1030. “Dio mio: quando amerò Te, per Te? Anche se, a ben considerare. Signore, desiderare il premio eterno è desiderare Te, che Ti dai come ricompensa” (Eternità).
Note
(4) Traduzione italiana: Edizioni Ares, Milano 1987.
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