Rispetto della libertà
I membri dell’Opus Dei che decidono liberamente di partecipare in modo attivo alla vita politica, agiscono in piena autonomia, senza ricevere consegne o raccomandazioni di nessun genere.
L’unica influenza dell’Opus Dei in questo campo è analoga a quella che esso esercita nel campo del lavoro professionale: consiste nel ricordare a tutti la necessità di essere coerenti con la fede e di agire secondo lo spirito cristiano, che si manifesta “nello sforzo di praticare, al di sopra delle passioni umane, il comandamento supremo della carità; nella ponderatezza con cui sapete esporre i vostri punti di vista, affrontando i problemi con uno studio serio, non con le polemiche accalorate; nel rispetto della piena libertà di opinione che deve esistere in ogni campo dell’attività umana; e nella comprensione – nell’accoglienza – con cui trattate coloro che la pensano in modo contrario”.
Questo comportamento improntato a profondo rispetto fa sì che nell’Opus Dei vi siano persone di tutte le tendenze politiche, intellettuali e ideologiche compatibili con la coscienza cristiana. Questa situazione deriva anche dal fatto che l’apostolato dell’Opus Dei è universale e non circoscritto a persone di determinate condizioni sociali o di peculiari mentalità. È rivolto a tutti gli uomini di buona volontà che desiderano partecipare al lavoro apostolico che viene loro proposto. Coloro che avvicinano l’Opus Dei sono attratti dalla forza di una fede profondamente vissuta, capace di superare ogni barriera umana. Peraltro, nei diversi Paesi dove l’Opus Dei è presente, la maggior parte dei membri della Prelatura è costituito da “casalinghe, operai, piccoli commercianti, impiegati, contadini, ecc. Sono persone, cioè, che fanno un lavoro che non ha uno speciale peso politico o sociale”.
Lo spirito dell’Opus Dei mette fortemente l’accento sulla libertà in tutte le questioni temporali, nelle quali non è legittimo imporre agli altri la propria opinione. Questa affermazione, d’altronde, è stata tanto ripetuta che è impossibile che non sia realmente vissuta; in caso contrario, i membri dell’Opera si sarebbero alla fine ribellati, proprio in nome di quella libertà tanto spesso invocata.
“Disgraziatamente, c’è tra gli uomini una tale tendenza a essere totalitari, dittatoriali, fanatici delle proprie opinioni in materie in cui è lecito discutere, che dobbiamo fare molti sforzi per comunicare agli altri, con l’esempio, il nostro amore alla libertà personale”, e per suscitare la comprensione tra gli uomini, escludendo ogni violenza.
“Violenza mai -diceva il fondatore-. Non la comprendo; non mi pare adatta né per convincere né per vincere: un’anima che riceve la fede si sente sempre vittoriosa. L’errore si combatte con la preghiera, con la grazia di Dio, con ragionamenti spassionati, studiando e facendo studiare; e con la carità”.
Commenti recenti