1962/1969 – Il Concilio Vaticano II e l’epoca del postconcilio
1962 11 ottobre: ha inizio il Concilio Vaticano II. Fin dal primo annuncio della convocazione dell’assise ecumenica il Beato ha esortato tutti i suoi figli a pregare e a offrire mortificazioni perché il Signore conceda i fruiti che la Chiesa attende dal Concilio.
Rinuncia di buon grado al prezioso contributo di alcuni dei suoi collaboratori più immediati, fra cui mons. Alvaro del Portillo, chiamati a prestare la propria opera in alcune Commissioni conciliari, come in precedenza lo sono stati nelle Commissioni preconciliari e più tardi lo saranno in quelle istituite dopo il Concilio.
Incontra numerosi padri e periti conciliari, che desiderano avvicinarlo: sono colloqui che traboccano di fede, di speranza e di amore alla Chiesa. A distanza di anni, i suoi interlocutori testimoniano l’esemplare fedeltà al Magistero, la prudenza soprannaturale e la santità di vita che riscontrarono in lui.
L’assidua predicazione e i numerosi scritti di questi anni mostrano che il Beato non indulge ai facili ottimismi: confida nell’azione innovatrice dello Spirito Santo attraverso il Concilio, ma coglie anche lucidamente le pressioni che vengono esercitate attraverso i mezzi di comunicazione e il pericolo che possano farsi strada posizioni teologiche incerte. Le sue parole sono una continua testimonianza di fedeltà alla Chiesa e un pressante invito alla santità.
1963 Il Beato dà inizio all’attività apostolica dell’Opus Dei in Australia; altre fondazioni seguiranno presto nelle Filippine e poi in Nigeria, Belgio e Portorico. Durante un viaggio in Spagna, in occasione di un breve soggiorno nella località di Reparacea, dà forma a un’iniziativa destinata a conoscere presto una vastissima diffusione: sensibilizzare i genitori alla necessità di essere i primi responsabili dell’educazione cristiana dei figli e a promuovere, con i sacrifici e l’impegno che ciò comporta, istituzioni educative pedagogicamente avanzate che offrano a tutti i livelli la garanzia di una solida formazione cristiana e di una valida preparazione culturale e professionale. Il Beato detta i princìpi che ispireranno l’attività di questi centri. Sotto il suo diretto impulso, essi cominciano subito a sorgere in Spagna e si diffonderanno in breve in tutti i continenti.
Muore Giovanni XXIII e il 21 giugno viene eletto al soglio di Pietro Paolo VI, colui che nel 1946 ha accolto il Beato a Roma con indimenticabili espressioni di stima e di incoraggiamento. Dopo pochi mesi, il 24 gennaio 1964, ha luogo la prima udienza privata: il Beato mette interamente se stesso e l’Opus Dei al servizio del Pontefice e si commuove al ricordo di tanti momenti nei quali ha sperimentato la solidarietà sacerdotale dell’allora mons. Montini.
1965 Il 21 novembre, a Roma, Paolo VI inaugura gli editici del Centro ELIS, un centro di formazione professionale per operai di cui la Santa Sede ha affidato all’Opus Dei il progetto e la realizzazione. Il Beato gli rivolge parole di saluto che denotano tutto il suo amore per colui che, con santa Caterina, chiama “il dolce Cristo in terra” e l’intensa commozione che lo assale come tutte le volte in cui si è trovato alla presenza del Papa. Sono presenti numerosi padri conciliari.
L’8 dicembre si conclude il Concilio Vaticano II. Il Beato ha la gioia di vedere solennemente confermati alcuni aspetti basilari dello spirito dell’Opus Dei, presenti nella sua predicazione fin dal 1928: la vocazione universale alla santità, la missione del laico nell’animazione delle strutture temporali e le conseguenze che ne derivano sul piano ecclesiale, la centralità della santa Messa nella vita del cristiano, la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia, il legittimo pluralismo nel popolo di Dio, ecc. Egli dà esempio di obbedienza e di solerzia nella diligente applicazione dei decreti conciliari.
1966-1967 Si susseguono a Roma gli incontri di studio promossi dal fondatore per i direttori dei diversi settori apostolici dell’Opera nelle singole circoscrizioni. Egli li anima personalmente, imprimendo un decisivo impulso a tutte le iniziative. L’Opus Dei vede così cementarsi sempre di più la propria coesione.
Il 7 ottobre 1966 gli viene conferito il titolo di figlio adottivo di Barcellona.
1968 II 14 febbraio cade il XXV anniversario della fondazione della Società Sacerdotale della Santa Croce: il Beato, come sua abitudine, non vuole celebrazioni esteriori e invita tutte le sue figlie e i suoi figli a ringraziare il Signore per gli innumerevoli doni che ha dispensato all’Opera. Questi anni gli appaiono come una storia della misericordia divina.
Promuove l’Università di Piura (Perù). Prende il via una nuova iniziativa apostolica del Beato: un incontro internazionale di studenti provenienti da tutto il mondo, che si radunano a Roma in occasione della Settimana Santa per confrontare le esperienze apostoliche compiute nelle centinaia di università da cui procedono, ma soprattutto per testimoniare la propria fedeltà al Papa.
Tali incontri si ripeteranno ogni anno, offrendo così ogni volta a migliaia di giovani l’occasione per dare nuovo slancio al proprio impegno cristiano.
1969 Già negli anni precedenti (1960, 1962 e 1964) il Beato ha fatto presente alla Santa Sede che il problema istituzionale dell’Opus Dei è ancora aperto e che sente in coscienza, dinanzi a Dio, il dovere di predisporne una soluzione definitiva che sia in pieno accordo con il carisma fondazionale. Il Decreto conciliare Presbyterorum ordinis ha previsto l’istituzione di Prelature per la realizzazione di peculiari opere pastorali e il successivo “Motu proprio” Ecclesiae Sanctae ha determinato più in particolare le caratteristiche di tale nuova figura giuridica. Dall’1 al 15 settembre si svolge la prima fase del Congresso generale speciale dell’Opus Dei, convocato il 25 giugno dal Beato, con l’autorizzazione della Santa Sede, allo scopo di studiare gli adattamenti del Codice di Diritto particolare dell’Opus Dei in vista di una futura trasformazione in Prelatura. I lavori sono preceduti da ampie consultazioni: tutti i membri che desiderano esprimersi in proposito mandano a Roma le proprie comunicazioni. Il Congresso le raccoglie e può così esprimere al fondatore l’auspicio unanime di tutta l’Opera affinchè si giunga alla definitiva sistemazione giuridica.
Nel frattempo, si profila un nuovo ostacolo nel cammino giuridico dell’Opera e il fondatore si rivolge al Santo Padre onde poter portare a termine il Congresso tuttora in corso: è un atto di eroica tutela del carisma fondazionale, che mette in luce la fortezza del Beato e tutta la sua filiale fiducia nel Papa.
Viene pubblicato Colloqui con monsignor Escrivá, un libro che raccoglie alcune interviste concesse dal Beato, negli ultimi anni, a giornalisti di diversi Paesi. Il testo contiene importanti precisazioni del fondatore sulla genuina natura teologica della vocazione all’Opus Dei, le sue conseguenze sul piano istituzionale, i modi apostolici propri, la struttura organizzativa. Egli, in particolare, insiste sulla completa libertà dei membri nelle scelte temporali, lasciate dal Magistero della Chiesa alla legittima libertà dei fedeli: l’Opus Dei non impone né suggerisce alcuna linea ideologica, politica o economica ai suoi membri; avendo finalità soprannaturali, l’Opera si astiene rigorosamente dall’esercitare influenze terrene e promuove invece la coerenza cristiana delle scelte dei singoli in queste materie. L’assoluta fedeltà a questi princìpi ha provocato non poche incomprensioni al Beato, che ha risposto sempre perdonando e ribadendo la verità con costanza e pazienza eroiche.
Il 13 novembre viene eretta la facoltà di Teologia presso l’Università di Navarra: un nuovo strumento di servizio ecclesiale, a più riprese caldeggiato dall’episcopato spagnolo e in particolare dagli Ordinari della provincia ecclesiastica più direttamente interessata.
(Intervista sul Fondatore dell’Opus Dei, Edizioni Ares, 1992)
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