Decreto
pontifìcio con cui si riconosce un miracolo attribuito al
Venerabile Servo di Dio Josemaría Escrivá de
Balaguer
II
Venerabile Josemaría Escrivá de Balaguer nacque a
Barbastro (Spagna) il 9 gennaio 1902. Il suo specifico carisma
ecclesiale consiste nella vigorosa proclamazione della
radicalità della vocazione battesimale, come chiamata alla
santità. Il 2 ottobre 1928, mosso da Dio, egli
fondò l'Opus Dei; poco più tardi, vale a dire il
14 febbraio 1930, con la grazia del Signore capì che l'Opus
Dei doveva svolgere il proprio apostolato anche fra le donne e, il 14
febbraio 1943, mosso sempre da Dio, fondò la
Società Sacerdotale della Santa Croce.
Si
apriva così per i fedeli di tutte le condizioni - sacerdoti
e laici, uomini e donne d'ogni ceto - un ampio cammino di
santificazione in mezzo al mondo, nell'esercizio del lavoro
professionale e nell'adempimento per amore dei doveri quotidiani, senza
cambiare di stato. Dopo aver guidato con infaticabile zelo la
diffusione dell'Opus Dei nei cinque continenti, Mons.
Escrivá rese piamente la propria anima a Dio il 26 giugno
1975, a Roma, circondato da una vasta fama di santità.
Negli
straordinari frutti suscitati in tutte le latitudini dal suo messaggio,
plasmato in realtà pastorale solida ed organica, il Signore
gli concesse di contemplare la mirabile fecondità salvifica
che, dalla ricerca della pienezza dell'unione con Cristo nelle
attività ordinarie, si sprigiona per la cristianizzazione ab
intra del mondo.
Alla
sua morte, innumerevoli voci si levarono in ogni Paese a testimoniare
l'eroismo di cui dette prova nell'intero arco della sua vita. Assolte
dunque tutte le prescrizioni giuridiche, il 9 aprile 1990 il Santo
Padre Giovanni Paolo II si degnò di emanare il decreto
sull'esercizio eroico delle virtù del Servo di Dio.
Decine
di migliaia di favori, spirituali e materiali, alcuni dei quali
palesemente straordinari, vennero ben presto a confermare la
profondità della sua fama di santità ed il suo
potere di intercessione presso Dio. Fra le guarigioni prodigiose a lui
attribuite, spicca quella di Suor Concepción
Boullón Rubio, Carmelitana della Carità, di anni
70: trovandosi ormai in punto di morte, in una notte di giugno del
1976, in seguito alle invocazioni rivolte al Servo di Dio, la religiosa
guarì in modo repentino, perfetto e duraturo da una malattia
la cui diagnosi è stata così descritta dalla
Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi:
"Lipocalcinogranulomatosi tumorale in soggetto di razza bianca con
localizzazioni multiple dolenti e invalidanti, con volume massimo di
un'arancia a livello della spalla sinistra".
A
tale malattia si aggiungeva una patologia concomitante, diagnosticata
nei seguenti termini dalla Consulta Medica: "Stato cachettico in
paziente con ulcera gastrica ed ernia iatale complicata da grave anemia
ipocromica". Questa seconda infermità migliorò,
anch'essa in modo improvviso ed inspiegabile, nel momento in cui
scomparvero le tumefazioni, fino a guarire definitivamente. La stessa
Consulta ha stabilito che la prognosi era gravemente infausta quoad
vitam e quoad valetudinem.
Su
tale prodigiosa guarigione, dal 21 gennaio al 3 aprile 1982, presso la
Curia Arcivescovile di Madrid, fu istruito un Processo Cognizionale che
ebbe il decreto di validità della Congregazione delle Cause
dei Santi il 20 novembre 1984.
Secondo
le prescrizioni del diritto, il caso fu sottoposto in primo luogo
all'esame dell'anzidetta Consulta Medica che, nella Seduta del giorno
30 giugno 1990, concluse all'unanimità che la guarigione di
Suor Concepción Boullón Rubio non è
spiegabile in base alle capacità della natura.
Quindi
la sanazione passò al vaglio della discussione teologica:
dapprima nel Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, svoltosi il
giorno 14 luglio 1990 sotto la direzione del Rev.mo Mons. Antonio
Petti, Promotore Generale della Fede; quindi, il giorno 18 giugno 1991,
nella Congregazione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi, in cui fu
Ponente l'Em.mo e Rev.mo Card. Edouard Gagnon e che si riunì
nel Palazzo Apostolico. Entrambi gli organismi dettero risposta
positiva unanime al dubbio circa la consistenza del miracolo e la sua
attribuzione al Venerabile Josemaría Escrivá de
Balaguer. Ricevuta, da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto,
accurata e fedele relazione di tutto ciò che è
stato sopra esposto, il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, accogliendo
e ratificando i voti della Congregazione, ha ordinato che venisse
preparato il decreto sulla predetta prodigiosa guarigione.
Compiuta
tale disposizione e convocati in data odierna il Cardinale Prefetto, il
Ponente della Causa, il sottoscritto Segretario e altri secondo la
consuetudine, alla loro presenza il Santo Padre ha dichiarato: Esistono
le prove del miracolo operato da Dio, mediante l'intercessione del
Venerabile suo Servo Josemaría Escrivá de
Balaguer, Sacerdote, fondatore della Società Sacerdotale
della Santa Croce e dell'Opus Dei, vale a dire della guarigione
istantanea, perfetta e duratura di Suor Concepción
Boullón Rubio, Carmelitana della carità, da
lipocalcinogranulomatosi tumorale in soggetto di razza bianca con
localizzazioni multiple dolenti e invalidanti, con volume massimo di
un'arancia a livello della spalla sinistra; e da stato cachettico in
paziente con ulcera gastrica ed ernia iatale complicata da grave anemia
ipocromica.
Il
Santo Padre ha disposto che questo decreto sia reso di pubblica ragione
e riportato negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Dato
a Roma, li 6 luglio 1991.
L.+
S.
Angelo Card. Felici, Prefetto
Edoardo Nowak, Arciv. tit. di Luni, a Secretis