Opus
Dei intimista?
D
- È diffusa l'impressione che lo spirito dell'Opus Dei
prediliga una dimensione intimista, privata, poco aperta all'impegno e
alla collaborazione. Bravi cristiani, sì, ma per conto loro,
senza "partecipare".
R
- È un'altra faccia della stessa medaglia. L'aspetto
centrale dell'Opus Dei, quello che ne caratterizza lo spirito,
è il desiderio di mettere ogni cristiano in grado di fare
del suo meglio per portare a Cristo tutte le sue attività.
L'Opera persegue questo fine non attraverso l'organizzazione, ma
attraverso la formazione personale.
Non
si è cristiani se non si conosce Cristo, se non si coltiva
un rapporto intimo e personale con Lui, se non si ama Cristo.
Perché ciò avvenga, è necessario dare
il primo posto alla vita interiore personale, cioè imparare
a pregare costantemente, a rivolgersi a Dio nelle faccende di ogni
giorno, a vivere personalmente le virtù. È la
strada per diventare davvero "contemplativi in mezzo al mondo", senza
che ciò si riduca a un sentimentalismo vago o a un attivismo
ottuso. Questo non è intimismo: è solida
tradizione cristiana, è fede vissuta con
maturità. Diversamente, la vita cristiana si riduce ben
presto a un insieme di pratiche formali e sterili.
La
"formazione" è un concetto molto ampio e profondo, ben
più che un mero "aggiornamento". Nelle intenzioni del
fondatore, essa abbraccia cinque aspetti:
a)
Formazione ascetica: è la guida alla vita interiore. Si
concreta in alcune devozioni personali e momenti di preghiera
quotidiani, che sono tradizionali nella Chiesa: frequentazione dei
sacramenti (Messa e Riconciliazione), orazione personale, Rosario,
esame di coscienza, lettura del vangelo e di libri di argomento
spirituale e dottrinale, piccole mortificazioni, distacco dai beni
materiali. Inoltre prevede la direzione spirituale, altra pratica
tradizionale nella Chiesa, che nell'Opera possiede la prerogativa di
essere ancorata alle vicende quotidiane di ciascuno.
b)
Formazione dottrinale: occorre conoscere bene la dottrina e la morale,
per viverle e per diffonderle. Vengono proposti studi di filosofia, di
teologia, di morale.
c)
Formazione umana: il complesso delle virtù umane
è preliminare alle virtù soprannaturali, e va
adeguatamente sviluppato tramite l'impegno concreto a migliorarsi.
d)
Formazione professionale: la vocazione professionale è parte
integrante della chiamata divina, e non si può scindere il
proprio impegno di santità dal mondo in cui si opera.
Occorre sforzarsi di lavorare bene, e di servire Dio e gli altri
attraverso il lavoro ben fatto.
e)
Formazione apostolica. Non si diventa santi pensando soltanto a
sé: l'apostolato, l'evangelizzazione, è
componente fondamentale del cristianesimo vissuto nel mondo. Tale
apostolato segue l'ordine della carità, vale a dire che deve
orientarsi anzitutto ai vicini, a quanti Dio stesso ci ha posto
accanto: familiari, amici, colleghi, conoscenti, incontri occasionali.
È fondamentale la dimensione dell'amicizia, della
confidenza, che è la sede privilegiata della stima,
dell'ascolto, della comprensione e quindi della comunicazione dei
grandi ideali.
Questa
dimensione "personale" dell'apostolato, che già il Concilio
ha definito prioritaria rispetto a qualsiasi altra, non si basa,
naturalmente, sull'abilità propagandistica. È
Dio, con la sua grazia, ad agire nelle anime: gli uomini collaborano da
strumenti, pregando assiduamente per le anime, mortificandosi
intensamente per loro e trasmettendo la Parola meglio che possono.
Poste
queste premesse, il resto viene quasi da sé. Quando un
cristiano possiede vita interiore, formazione, zelo apostolico,
è in grado di assumere responsabilmente e spontaneamente
qualsiasi iniziativa, da solo o con altri, nella società
civile e nella Chiesa. E lo farà senza rappresentarvi l'Opus
Dei: a viso aperto, in prima persona.
Pertanto
la dimensione formativa dell'Opus Dei può apparire
"intimistica" e poco aperta alla partecipazione solo a chi, non
considerando quale sia la missione della prelatura, la confonda con
un'organizzazione monolitica e finalizzata alla "presenza" (nel senso
di "occupazione compatta di spazi"): mancherà, in tal caso,
di scorgere le numerose iniziative che i membri dell'Opera
intraprendono (o cui partecipano), da soli o con altri che
probabilmente non sono dell'Opus Dei, in tutti i campi dell'agire
umano. Ivi compresa la collaborazione con la gerarchia ecclesiastica a
tutti i livelli.