Le
élites
D
- L'Opus Dei ha fama di mirare alle élites, di costituire
élites. È vero?
R
- Ho già risposto in parte a questa domanda nel capitolo
riservato alla santificazione del lavoro. I membri dell'Opus Dei sono
spinti a fare del loro meglio nel lavoro e in tutti i loro campi
d'azione: non si può offrire a Dio qualcosa che sia fatto
male, e inoltre occorre mettere a frutto i talenti ricevuti per amore
di Dio e per il bene degli altri. È logico, quindi, che
ordinariamente un membro dell'Opera si sforzi di comportarsi bene. Se
ciò da luogo a élites, ben vengano le
élites: di minatori, di casalinghe, di studenti, di gente di
tutti i tipi.
Va
ancora sottolineato che l'Opus Dei, come Chiesa, con la Chiesa e nella
Chiesa, persegue la cristianizzazione dell'intero assetto sociale.
Quindi:
a)
È logico che l'Opus Dei si rivolga anche a persone abbienti,
influenti, importanti. Anche queste sono chiamate a una vita cristiana
piena, non meno degli umili, e forse più di questi ultimi
hanno bisogno di aiuto, sia per gli ostacoli materiali che rischiano di
frapporsi al loro impegno, sia perché dalla
qualità della loro vita cristiana dipende quella di molte
altre persone. È un dovere di carità. Cristo
è venuto per salvare i peccatori: questa è la
grande opzione preferenziale del Redentore.
b)
Un elementare sguardo d'insieme alla società evidenzia che
alcune persone, o categorie di persone, detengono particolare
responsabilità nei confronti degli altri: intellettuali,
docenti, giornalisti (ma anche maestri, barbieri, farmacisti: tutti i
ruoli in cui il rapporto con gli altri è significativo). Per
questa ragione il fondatore ha indicato l'opportunità di
partire da alcuni per arrivare a tutti. Ha paragonato la
società civile a una fetta di torta: va presa,
evangelizzata, contemporaneamente dall'alto e dal basso. E
così si è rivolto inizialmente soprattutto agli
studenti e agli operai, affinché, ciascuno col suo
linguaggio, giungessero dappertutto. Di fatto vi sono almeno tante
iniziative per lavoratori manuali quante ve ne sono per professionisti
e intellettuali. Tuttavia i mass media restano più colpiti
dalla notizia che un ministro è dell'Opus Dei che non dalla
notizia che un contadino è dell'Opus Dei. Non c'è
da stupirsene; tuttavia sarebbe indebito dedurne che l'Opus Dei si
preoccupi soltanto dei ministri: la realtà smentisce questa
illazione.
c)
La caratteristica del criterio formativo dell'Opus Dei fa sì
che ci si rivolga a gruppi omogenei di persone. Sarebbe pedagogicamente
errato riunire artigiani e avvocati, o studenti e professionisti, per
una malintesa democraticità: né gli uni
né gli altri riceverebbero la dottrina in uno stile adeguato
al loro stato di vita. Per questo un tassista raccontava di aver
creduto per qualche tempo che l'Opus Dei fosse rivolta solo ai
tassisti. Non è elitarismo, ma semplice buon senso.