Opus Dei, la delegazione è ritornata da Roma
Si è concluso ieri mattina il pellegrinaggio dei sessantotto agrigentini partiti tre giorni fa alla volta di Roma per assistere alla celebrazione della cerimonia di santificazione di Josè Maria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei. A raccontarci con entusiasmo questa esperienza è stato Michele Tortorici, uno dei membri del gruppo dell'Opus Dei di Agrigento.
«E' stata un'esperienza magnifica. Dicono che eravamo in trecentomila, ma credo che le persone fossero di più. Da Agrigento siamo partiti in sessantotto su un pullman con il quale abbiamo raggiunto Palermo. Lì ci siamo imbarcati insieme ad altre milleseicento persone sulla nave "Superba" della Grimaldi a bordo della quale abbiamo raggiunto Civitavecchia. Poi, a bordo di un'altro autobus siamo finalmente arrivati a Roma. C'erano delle misure di sicurezza incredibili.
Eravamo oggettivamente
lontani, ma c'erano dei maxi-schermi che permettevano di seguire l'evento».
- Chi c'era insieme a lei di Agrigento?
«Professionisti e commercianti con le loro famiglie, mogli e figli.
All'inizio prevedevamo di essere in cento ad andare, ma poi siamo diventati
solo sessantotto. Il viaggio costava abbastanza».
- Quanti sono
i membri dell'Opus Dei ad Agrigento e in cosa si traduce la vostra attività?
«Non saprei, non siamo iscritti ad una associazione. Meno di duecento,
non saprei esattamente. Quello dell'Opus Dei è un cammino personale
che si basa sulle idee di San Josè Maria Escrivà, cioè
che anche un laico vivendo una vita normale può aspirare alla santità.
Una volta al
mese ci riuniamo presso la Chiesa di San Calogero nel centro di Agrigento
che Monsignor Ligregni ci mette gentilmente a disposizione. In questi ritiri
di solito viene un parroco da Palermo che ci confessa. Poi facciamo quelle
che noi chiamiamo meditazioni. Il prete ci parla di questioni di ordine religioso
e morale sulle quali appunto meditiamo. Infine, naturalmente, preghiamo».
- Quando vi riunirete la prossima volta?
«Nulla di segreto, l'ultimo venerdì del mese. Può venire
chi vuole».