S'intitola un cratere a Escrivà
NICOLOSI - Avrà luogo stamani, con una cerimonia che si terrà nell'aula consiliare del Municipio e successivamente si sposterà sull'Etna a circa 2700 metri di quota, l'intitolazione del cratere vulcanico formatosi nel corso della eruzione del luglio 2001 al Beato Josemarìa Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, nato a Barbastro in Spagna il 9 gennaio del 1902 e morto a Roma il 26 giugno del 1975.
L'intitolazione del cratere, cresciuto in pochi giorni su quello che un tempo era il Pian del Lago, è stata proposta dal prof. Giuseppe Ronsisvalle, docente di conservazione della natura presso l'Università degli studi di Catania, e sposata dall'amministrazione comunale di Nicolosi che ha approvato il provvedimento di assegnazione toponomastica che è poi stato ratificato dal Consiglio Comunale.
La motivazione della scelta, che cade su un personaggio tanto illustre, di indubbie doti umane e spirituali e che verrà proclamato Santo il prossimo 6 ottobre a Roma, risiede nel legame tra Escrivà e l'Etna, testimoniato dalle parole di grande ammirazione che ebbe nel giugno del 1948 quando, durante una visita sul vulcano, lo definì: «Tanto bello poiché l'apparenza brulla del suo paesaggio nasconde tanta vitalità, cosicché vi può prosperare qualsiasi entità».
Parole di apprezzamento espresse anche per le popolazioni dell'Etna: «Le persone che vi vivono - disse - sono piene di calore umano a guisa del magma che cova nel suo interno, in questa terra, dove il vulcano lascia la sua impronta tutto è più grande».