Il cardinale O'Connor considera la sua diocesi "privilegiata" dalla presenza dell'Opus Dei
Circa 1.000 membri e sostenitori dell'Opus Dei hanno ascoltato il card. O'Connor denunciare come "al limite della calunnia" l'idea che "l'Opus Dei riguardi solamente le persone ricche e ben educate".
Il
cardinale, durante l'omelia della messa celebrata il 26
giugno nella Saint Patrick Cathedral per commemorare il
23° anniversario della morte del fondatore del movimento,
beato Josemaria Escrivá, ha detto che l'arcidiocesi
è "privilegiata" dalla presenza dell'Opus
Dei.
"Vorrei che le leggende sull'Opus Dei fossero dissipate
per sempre", ha detto il cardinale.
Il beato Josemaria Escrivá fondò l'Opus Dei, o Opera di Dio, a Madrid nel 1928. Ritenuto da molti un ordine religioso, l'Opus Dei è una prelatura, un diocesi senza confini territoriali (i suoi membri continuano a partecipare alle loro parrocchie e diocesi locali).
Appartengono all'Opus Dei, che è stato eretto in
prelatura personale nel 1982 dal papa Giovanni Paolo II)
quasi 80.000 persone in tutto il mondo. La Prelatura,
che ha sede a Roma, è ora guidata dal vescovo Javier
Echevarria, nato a Madrid 66 anni fa, che fu designato
dal papa Giovanni Paolo II.
I suoi 80.000 membri seguono la chiamata alla santità
nelle loro vite professionali e negli avvenimenti di tutti
i giorni.
Sono
preti, persone sposate e persone che vivono il celibato.
Nell'area vivono 300 membri. Alcuni non sposati, inclusi
i sacerdoti, vivono nelle cinque case dell'Opus Dei nell'arcidiocesi,
tre a New Rochelle e due a Manhattan.
L'Opus Dei dirige serate di meditazioni a altre attività
spirituali nell'area di New York, e sponsorizza due programmi
di tutoring condotti da studenti del college e giovani
professionisti, tutti volontari.
Il card. O'Connor durante la messa ha richiamato all'intuito del beato Josemaria nella sua omelia sul Vangelo di san Luca, sul brano in cui Gesù invita Simon Pietro e gli altri apostoli ad essere pescatori di uomini. Ha posto l'accento sull'ultima riga della lettura, in cui invita gli Apostoli ad abbandonare tutto e a seguire Gesù.
"Se
non ci doniamo con generosità, incontreremo difficoltà
nel seguire Gesù", ha detto il cardinale,
"Non possiamo combattere adeguatamente, vittoriosamente
con il demonio, se rimaniamo aggrappati a qualcosa".
"A meno che non riusciamo a conseguire un apostolato
fruttuoso, la nostra fede si rivelerà sterile",
ha aggiunto. "Il tipo di vita che l'Opus Dei offre
come ideale è una vita di santità alla quale
ognuno è chiamato".
Tra i 20 concelebranti della Messa vi erano il vescovo ausiliario Nicholas A. Di Marzio di Newark N.Y. e mons. James A. Kelly, vicario dell'Opus Dei per gli Stati Uniti, che risiede a New Rochelle.
Il card. O'Connor ha detto che il beato Josemaria Escrivá era "totalmente dedicato" al sacrificio eucaristico offerto nella Messa.
"Nella sua mente non c'erano domande su quanto accadeva sull'altare", ha detto il cardinale. "Veramente Cristo nasce ancora sull'altare... non si tratta di un qualsivoglia mero simbolo. Questo è Cristo, Figlio di Dio, che viene tra di noi ancora una volta".
Dopo la Messa, molti membri dell'Opus Dei si sono incontrati informalmente sul retro della cattedrale. Sim Johnston ha raccontato a Catholic New York che i suoi dieci anni di appartenenza all'Opus Dei lo hanno aiutato a divenire un migliore cattolico.
"Mi offre direzione spirituale", dice Johnston, scrittore che è nel consiglio esecutivo del Crisis magazine, una pubblicazione cattolica. Parrocchiano della parrocchia San Tommaso Moro in Manhattan, è sposato e padre di quattro figli.
"Dobbiamo essere come i primi cristiani", dice "Il nostro compito è quello di ri-evangelizzare il mondo".
Un
altro membro sposato, Andrea Barbuto della parrocchia
di St. Augustine in Ossining, dice che ha conosciuto la
più famosa opera del beato Josemaria Escrivá,
"Cammino", molto prima di entrare nell'Opus
Dei tre anni fa.
Madre di cinque figli e infermiera presso il Dominican
Sisters Family Health Service, la signora Barbuto dice
che l'appartenenza all'Opus Dei "mi ha dato modo
di capire meglio il Vangelo e di applicarlo alla mia vita".