Risposta
dell'on. Tedeschi
NADIR
TEDESCHI - Desidero esprimere la mia piena e totale
soddisfazione per la relazione svolta dal ministro, onorevole Scalfaro,
una relazione completa, sulla quale del resto si è
registrata una concordanza abbastanza generale, anche da parte dei
colleghi che hanno mantenuto qualche riserva nel merito del problema.
A
me sembra che nella relazione e anche dagli interventi emerga con
chiarezza la posizione di questa organizzazione, anzi di questa vera e
propria componente della Chiesa cattolica, che opera con estrema
limpidità nella sfera più propriamente religiosa
ma che indubbiamente influisce in maniera positiva anche sulla vita
civile e sociale del nostro paese.
Vorrei
un momento agganciarmi alla riserva mantenuta dall'onorevole Bassanini
in riferimento non tanto al codice del 1982 quanto piuttosto alle norme
precedenti, che potrebbero nella prassi (così ha lasciato
intendere il collega) determinare dei comportamenti diversi rispetto a
quelli previsti dalla lettera e dallo spirito del codice del 1982.
Pur
non essendo io membro dell'Opus Dei (altrimenti lo dichiareri
apertamente, contento anche di farlo), dico con estrema chiarezza che
in questi ultimi anni (quindi non mi riferisco affatto all'epoca
precedente al 1982) ho avuto modo di conoscere alcune
attività dell'Opus Dei, soprattutto a Milano, e credo
proprio che sia davvero impossibile, sia teoricamente sia praticamente,
conservare queste riserve, perché l'Opus Dei svolge la sua
attività in modo chiaro, con abbondanza di documentazione
(libri, opuscoli), in un modo che è veramente esemplare ed
anche nelle opere collaterali - cito, ad esempio, la Fondazione Rui -
l'attività svolta è di un'estrema
limpidità.
Anzi,
conoscendo i ragazzi che frequentano le "residenze" e che partecipano
ai lavori che ivi hanno luogo, posso direttamente testimoniare che non
viene minimamente chiesta loro l'adesione ad alcuna fede, se non alla
fede cristiano-cattolica, non viene chiesta nessuna adesione all'Opus
Dei, né prima, né durante, né dopo la
loro permanenza nelle residenze. Certamente, viene chiesto loro di
impegnarsi nello studio e nell'approfondimento di alcuni aspetti della
vita religiosa e della vita morale, ma non di divenire membri dell'Opus
Dei.
Quindi,
credo che, anche se venisse chiesto quali siano i membri
dell'associazione, a parte coloro che poi, con il tempo, aderiscono in
maniera organica, credo che la difficoltà sarebbe enorme,
perché non c'è nessun tesseramento, a differenza
di tante altre organizzazioni del genere.
Non vedo nell'azione pratica degli ultimissimi anni quali possano
essere le eventuali code di statuti o di regole precedenti che possono
determinare le preoccupazioni che sono state espresse.
Piuttosto
- è l'ultima considerazione che vorrei svolgere - il fatto
che l'Opus Dei riservi un'accentuazione particolare al lavoro,
all'attività professionale, alla normale attività
di ogni giorno, a quello che uno fa, porta i componenti dell'Opus Dei,
gli aderenti, i simpatizzanti dell'Opus Dei ad un grande impegno nella
loro attività, nell'esercizio delle più diverse
attività professionali e, quindi, anche ad un risultato che
è quasi sempre eccezionale (almeno rispetto alla media),
eccezionale alle volte solamente da un punto di vista quantitativo, ma
a volte anche da un punto di vista qualitativo.
Ciò
porta, forse, a qualificare i componenti dell'Opus Dei come qualcosa di
particolare, appunto per questo eccezionale impegno
nell'attività professionale.
Il fatto, poi, che l'attività di formazione venga svolta
molto spesso in Italia a contatto con gli studenti universitari e con
le università evidentemente determina di per sé,
ma non perché sia previsto negli statuti e nelle norme di
comportamento, una certa qualificazione dei componenti dell'Opus Dei.
Questo,
però, dovrebbe essere visto come un fatto particolare anche
dallo Stato, dalla società civile, in quanto una migliore
qualificazione professionale, un miglior impegno nelle
attività di qualsiasi tipo influiscono positivamente sugli
andamenti sociali ed economici e, quindi, anche sulla
possibilità di migliorare la condizione generale del paese.
Dovrebbe
esserci un apprezzamento da un punto di vista civile e politico anche
da parte di quelle forze politiche che mantengono riserve sul tipo di
impostazione religiosa, per questo contributo che, pur non voluto,
risulta però particolarmente importante ed apprezzabile sul
piano pratico.
Devo
anche dire che, dal punto di vista della determinazione di
ciò che un componente dell'Opus Dei deve fare, vi
è nella pratica uno scrupolo maggiore, anche rispetto ad
altre organizzazioni cattoliche, nel non interferire, nel non
intervenire: ad esempio, nelle scelte di carattere temporale nessun
consiglio viene dato ai componenti dell'Opus Dei, neanche per quanto
riguarda l'eventuale adesione a partiti, a sindacati e ad altre
espressioni.
Ciò
viene affidato unicamente alla responsabilità personale,
quasi ci trovassimo in un paese diversissimo dall'Italia, dove sappiamo
che l'adesione viene liberamente orientata dalle varie organizzazioni
della società civile e della società religiosa.
Ciò
non avviene certamente nell'Opus Dei; direi che, da questo punto di
vista, si tratta di un'associazione - se la consideriamo associazione,
anche se qui è stata definita più come
istituzione - che è certamente una delle più
laice, delle più rispettose delle prerogative della
società civile e dello Stato.
Forse
perché si tratta di una organizzazione a carattere mondiale,
forse dipende dallo stesso tipo di formazione, fortemente incentrata
sulla responsabilità personale, sul lavoro personale, che
porta poi ad affidare alla completa ed assoluta
responsabilità personale le scelte di ordine professionale,
temporale, politico, le scelte inerenti l'attività di ogni
giorno.
Signor
Presidente, nel confermare la più completa soddisfazione per
la risposta fornitaci dal ministro e per le conclusioni alle quali
siamo giunti nella giornata di oggi, vorrei invitare i colleghi che
hann mantenuto in maniera motivata qualche riserva ad esaminare
più a fondo non tanto i documenti, gli statuti di questa
organizzazione, quanto il comportamento pratico, i riflessi pratici
dell'azione dell'Opus Dei che mi sembrano impronta in direzione opposta
ai dubbi e soprattutto alla campagna denigratorio di stampa che
è stata sollevata.