Da
ieri abbiamo il santo della "vita quotidiana"
Ha
fatto senso la folla immensa, composta e dignitosa, che
ha preso parte alla canonizzazione del nuovo Santo della
Chiesa, il sacerdote spagnolo Josemaría Escrivá,
il fondatore dellOpus Dei, la Prelatura personale,
che ha invaso il inondo con il suo slancio religioso e
la sua profonda incidenza sulla vita culturale e religiosa
di non poche nazioni. La Spagna e molte nazioni latino-americane
hanno partecipato in massa, ma anche lItalia, la
gran parte dei paesi europei. asiatici, africani, nord
americani, hanno voluto partecipare a un evento, ormai
atteso e scontato, perché il Beato Escrivá
aveva fatto, subito dopo la beatificazione di dieci anni
fa molti miracoli e moltissimi prodigi.
Ma
il prodigio più grande è lo sviluppo della
sua famiglia, che non è una famiglia religiosa
(un ordine come tutti gli altri) ma una famiglia di uomini
e donne che vivono la fede nella vita quotidiana, interpretando
la professione e il lavoro come una missione, una precisa
risposta alla chiamata di Dio.
Lomelia
del Papa, al proposito, è stata quanto mai incisi
va, perché ha sottolineato come il nuovo santo
può dirsi "il santo della vita quotidiana",
il santo che, innamorato, comera. di Gesù,
ha saputo imprimere un nuovo volto al laicato cristiano,
seminando gioia e speranza in un mondo profondamente squassato
e lacerato dagli odi e dalle vergogne civili e sociali.
Il
nuovo santo è vissuto nel secolo appena trascorso
ed ha fatto della sua missione sacerdotale quella che
è e deve essere per tutti, una irradiazione di
bontà, insegnando che la vita cristiana è
serena ed è semplice.
Niente
complicazioni nella vita e nel magistero di San Josemaría
Escrivá, ma la semplicità più assoluta,
quella che è stata teorizzata dai mistici del tempo
presente: vivere nel mondo, essere del mondo ma portare
il soffio di Cristo nelle realtà terrestri.
Il
nuova santa ha anticipato il Concilio Vaticano II sia
nel rapporto Chiesa mondo, sia per quanto riguarda il
posto dei laici chiamati alla santità, ma ad una
santità, per così dire, feriale, ordinaria,
fatta di cose semplici, della vita quotidiana, vissuta
con serenità e serietà, tutta improntata
allevangelo di Cristo.
Anche
il nuovo santo, come lOpera che è nata dal
suo cuore, ha conosciuto ostilità e sospetti, persecuzioni
e blandizie, ma sempre è rimasto sereno, senza
farsi intrappolare dagli amici e dai nemici.
Il
suo magistero, come è con segnato a quellaureo
libretto intitolato "Cammino", è un magistero
piano, sereno e semplice: si tratta di 999 piccoli pensieri,
che tutti dovremmo avere tra mano per dosarne la semplicità
e profondità spirituale.
Tutta
la vita di questo prete santo è stata segnata dalla
totale fedeltà a Cristo e alla Chiesa, ma anche
la sua numerosa famiglia, articolata in molti rami, conserva
integra la fedeltà a Cristo e alla Chiesa, superando
ogni prova e vincendo anche non poche ostilità:
lOpus Dei, infatti, spazia nei vari settori della
vita apostolica in ogni angolo della terra e anche le
nostre regioni si giovano della presenza attiva, anche
se spesso silenziosa, dei figli di SantEscrivá
. accettando dal Fondatore il messaggio a camminare a
testa alta, a mani giunte, con profonda umiltà.
La
folla che ha riempito piazza san Pietro domenica scorsa,
come nella canonizzazione di Padre Pio, ha testimoniato
che la Chiesa non solo è santa e madre di santi,
ma che è ancora oggi, per tutti, la migliore scuola
di santità.
Essere
santi, infatti, come ha insegnato san Josemaría,
non vuole dire fare miracoli, compiere gesti eclatanti,
straordinari, ma significa «fare bene il proprio
dovere», essere, cioè, buon genitore buon
professionista, buon lavoratore, buon uomo, buona donna,
servire Dio nei poveri e servirla, con gioia, ogni giorno,
senza stancarsi mai. È difficile capire la santità
nel mondo doggi, soprattutto una santità
semplice e disadorna, come quella del nuovo santo, ma
è la strada che il Papa ha indicato alla Chiesa
come meta essenziale da terzo millennio.
Padre
Pio e Mons. Escrivà: due santi tanto diversi, ma
tanto simili tra loro e vicini. vicinissimi alla gente
doggi, che ha bisogno di riscoprire la vocazione
alla santità come lobiettivo concreto di
ogni discepolo di Cristo.