Intuì
per primo i compiti del laico
La
persona che prima del Concilio ha avuto l'intuizione dell'autonomia
del ruolo del laico nella Chiesa e del fatto che l'esser
laico è una specifica vocazione ecclesiale è
stato Josemaría Escrivá.
L'Opus
Dei è infatti essenzialmente una istituzione laicale,
tanto che il fondatore cercò e trovò i primi
membri tra laici impegnati nelle professioni liberali
e non andò a cercarli tra i preti! Dovendo trovare
una sistemazione giuridica, all'inizio dovette acconciarsi
a una formula giuridica inadatta a esprimere la vocazione
dei membri dell'Opus Dei; infatti quando il Beato Escrivá
andò, verso il 1946, dall'allora Sostituto della
Segreteria di Stato, monsignor Tardini, poi cardinale,
a esporre queste sue idee, questi gli fece capire che
le sue idee erano assai premature per i tempi che la Chiesa
stava vivendo: «Chissà, fra cinquant'anni...»,
gli disse.
Ma
Escrivá cominciò a lavorare per ottenere
la soluzione giuridica definitiva, che è oggi quella
della Prelatura personale, già prevista nei documenti
applicativi del Concilio Vaticano II. Ecco dunque l'intuizione.
Il laico ha una sua vocazione specifica. Per dirla con
parole mie, il laico è il sacerdote del tempo,
è il sacerdote della storia, è il sacerdote
della comunità temporale.
La
vocazione specifica del laico, è quella del sacerdozio
delle cose del tempo...nella ricerca, nella tecnica e
poi, aggiungo, nella politica, che è l'espressione
temporale della virtù della giustizia e della carità.
O la politica viene considerata infatti una proiezione
temporale della carità, cioè del servizio
altissimo agli altri o, la politica non può assolutamente
considerarsi una vocazione per il cristiano. Questa certezza
di Escrivá, di considerare il laico dotato di una
propria missione nella Chiesa, fa comprendere come egli
abbia sempre guardato a Tommaso Moro come a un personaggio
ideale, a lui molto vicino.
Thomas
More è il primo, per così dire, che ha avuto
una vocazione laica, non senza un suo tormento. Era figlio
di un grande avvocato che aveva avuto quattro mogli. Tommaso
fu mandato prima come paggio alla corte del Cardinale
Arcivescovo di Canterbury, poi andò a studiare
a Oxford, nella Saint Mary Hall.
Poi
divenne avvocato e decise di sposarsi: considerava il
matrimonio non come uno stato inferiore rispetto a quello
religioso o quello sacerdotale, ma come una specifica
vocazione. Fu grande avvocato, fu sceriffo di Londra,
fu grande diplomatico, membro e poi speaker della Camera
dei Comuni e poi Lord Cancelliere d'Inghilterra, la carica
più alta del Regno.