Cinque
anni fa, un amico mi disse: "Che ne dici di venire
con me a confessarti?".
"A fare cosa?" risposi, dal momento che avevo
quasi dimenticato il significato della parola, in parte
a causa di una paura interiore, in parte perché
avevo abbandonato la pratica.
"Sono serio - mi disse - "mi piacerebbe moltissimo
andare in un posto dove dicono ci sia un prete molto bravo".
"Beh, l'idea mi spaventa a morte, ma ci penserò",
risposi.
Ed
effettivamente ci pensai.
Mi
sedetti e feci una lista di tutto quanto fosse "confessabile"
e "inconfessabile".
Questa lista comprendeva 32 elementi.
Questa
persona mi ascoltò senza interrompermi una sola
volta.
Alla
fine disse: "Nient'altro?"
Risi:
"No, nient'altro, padre".
"Un
mucchio di difetti, figliola! Vuoi migliorare?"
"Sì,
padre".
"Vuoi
veramente farlo?"
"Sì".
"Vuoi
che ti aiuti?"
"Sì,
certamente".
Ritornai.
Non una volta, non due volte. Tante volte! E ancora, dopo
tutto questo tempo, continuo ad andare da lui. Vorrei
spiegare che io sono una persona ordinaria, né
il meglio né il peggio. Qualche volta gli dico:
"L'unico sforzo che sto facendo è quello di
continuare a venire a ripeterti le stesse vecchie cose".
"Come
puoi dire questo?", risponde, "Guarda come sei
migliorata in... Prima tu eri...".
Questo
prete appartiene all'Opus Dei. Ho conosciuto molte persone
legate a questa istituzione. Dal momento che io non ne
sono membro, ho sentito critiche, le persone mi hanno
raccontato storie, alcune credibili, altre estremamente
improbabili. E' questo il motivo per il quale voglio offrire
la mia opinione, adesso che si sta celebrando il 70°
anniversario della nascita dell'Opus Dei. Voglio farlo
perché io lo vedo dal di fuori e lo conosco.
Ho
incontrato l'Opus Dei per caso, ma come è successo
ad altre persone, mi ha spaventata: "Se andrai là,
cercheranno di prenderti", mi dicevano. Ho fatto
promettere al mio confessore che non avrebbe mai pregato
affinché io divenissi un membro dell'Opus Dei.
La sua risposta è stata chiara e definitiva: "Continuerò
sempre a pregare per te, su questo puoi contare. Ma io
pregherò che tu ti faccia sempre più vicina
a Dio e che tu lo ami moltissimo. Egli ha tracciato un
cammino per ogni persona e il nostro è uno dei
tanti, ma c'è bisogno di una vocazione per seguirlo.
Se in qualsiasi momento qualcuno nell'Opera cerca di fare
pressioni su di te, anche minime, anche se sono io, dimmelo".
Non
ho mai avuto lamentele da fare. Frequento ognivolta che
ne sento il bisogno. Vado via e ritorno senza che nessuno
mi dica: "Perché sei stata lontana così
a lungo?". Ho dimenticato che mi ero proposta di
stare in guardia. Ogni volta che vado da loro, vengo ricevuta
nella maniera più naturale.
Mi
godo veramente le meditazioni, le giornate di raccoglimento
e il ritiro annuale per arieggiare l'anima e pensare a
tutte quelle cose per le quali non ho avuto tempo...
Là mi trovo con molte persone come me, che non
hanno una vocazione specifica, ma che vengono nutrite
umanamente e spiritualmente.
Esaminando
l'istituzione e i suoi membri da dentro e da fuori, a
prima vista piena di pregiudizi e persino di derisioni,
posso dire di non aver trovato quanto mi aspettavo: ho
visto persone semplici e persone di "elite",
coloro che si vestono come in una rivista di moda e coloro
che pensano sia superfluo indossare un anello. Ognuno
ha il suo stile particolare. Non ho notato alcuna traccia
di fanatismo. Ho trovato i punti di base che la Chiesa
professa, niente di meno, niente di più. Non fanno
alcuna concessione per essere meglio accettati, né
d'altronde vanno oltre a quanto dice il Papa. Un bel po'
diverso da coloro che dicono quel che fa piacere sentire
di modo che le persone li seguano con maggior facilità.
Non
dovremmo dimenticare che siamo tutti esseri umani e che
il fatto di appartenere ad una istituzione particolare
non ci rende perfetti, proprio come tutti i membri della
Chiesa non sono perfetti, né lo sono tutti i giocatori
della nazionale, né i volontari della Croce Rossa,
ma questo non può gettare discredito su queste
istituzioni. Ho notato che i membri dell'Opus Dei sono
sempre osservati con occhio particolare. Se prendono un
drink ad una festa: "Guardalo che beve... e dicono
sia un membro dell'Opus". Se però alla stessa
festa non prende il drink: "Sono tutti dei disadattati".
Allora chi ci capisce?
Rispetto
l'Opus Dei. Da molto tempo ho lasciato cadere le mie difese.
Non ho una vocazione per esserne membro, ma posso ricavare
vantaggi, come chiunque altro, di quanto offre per mantanere
la mia vita spirituale in buono stato. So che da sola
non posso farcela.