Non
date un pesce, insegnate loro a pescare
Condoray
ha appena celebrato il suo 35° anniversario e ha inaugurato
"Cuide-Wawa", un centro per l'assistenza ai
figli di madri che lavorano.
La
grande avventura comincia il 23 maggio 1963. Tre donne
della prelatura dell'Opus Dei e il loro fedele cane, Faro,
arrivano a Canete. Sono piene di entusiasmo e ispirate
da un grande ideale: promuovere la dignità delle
donne di queste montagne e migliorare umanamente, socialmente
e spiritualmente le loro vite. Il risultato è la
fondazione del Centro femminile Condoray per la formazione
professionale. Da una semplice casa rurale in via Sepúlveda
viene scritta la prima pagina della sua storia.
Cominciano
con nulla. Un fornaio presta loro il suo forno per fare
la pasta; i negozianti del mercato donano prodotti; le
donne volontariamente offrono delle classi per aiutare
il centro ad andare avanti. "Cominciare questo lavoro
senza mezzi umani o materiali non è stato facile.
Abbiamo dovuto cercare le contadine una a una nei loro
villaggi. Abbiamo dovuto infrangere la loro diffidenza
e l'idea che imparare cose nuove fosse una perdita di
tempo", dice Bibiana Ingar, educatrice familiare
che è stata una delle fondatrici di Condoray. Ed
è così che Condoray ha cominciato a crescere.
Da allora ha percorso un lungo cammino.
Condoray
è oggi una grande iniziativa che ha formato quasi
30.000 donne rurali della valle. La sua scuola offre formazione
alle giovani di Canete nel settore dei servizi ospedalieri
e delle occupazioni da segretaria e da contabile.
Lucha
ha una famiglia di nove bimbi vivaci che la aiutano a
vendere alimentari per sostenere la famiglia. Nella sala
da pranzo che ha organizzato nella sua casa di mattoni
e con il tetto di paglia, non vende solamente carapulca
(uno stufato tipico della zona), ma anche cucina con entusiasmo.
Undici anni fa, ricorda Lucha, "c'era molta apatia
e io pensavo solamente a dare un nutrimento ai miei bimbi".
Un giorno trova la casa di don Lolo, suo padre, piena
di contadine che stanno imparando a leggere e a scrivere.
Un altro gruppo stava facendo lezione di igiene e di cucito.
Don
Lolo le aveva trovate alla ricerca di un posto per lavorare
e aveva offerto loro la sua casa. Là, sotto un
albero, attorna a un singolo tavolo Simpronia, Faustina,
Casimira e altre paesane provenienti da Abancay e Ayacucho
imparavano le loro prime lettere e scoprivano una nuova
speranza per le loro vite. Anche l'esistenza di Lucha
comincia a riempirsi di significato. "Il primo contatto
con Condoray è stato decisivo. Ora non solo mi
dedico alla mia famiglia, ma penso anche al mio villaggio,
soprattutto ai bambini. Ho anche scoperto il valore del
lavoro e la gioia del donare".
Una
rivoluzione silenziosa
Lucha è una delle 57 sostenitrici rurali di Condoray
che lavorano in 18 villaggi della valle di Canete. Tradizionalmente
le donne come lei non giocano alcun ruolo nelle loro comunità.
Ma adesso, con la formazione integrale di Condoray, sono
fattori-chiave nello sviluppo dei loro villaggi.
"Essere
una sostenitrice è sinonimo di servizio: una donna
leader che agisce da "motivatrice" e che spinge
le altre a lavorare come una squadra che condivide gioie
e dolori. E' una persona che consiglia e incoraggia",
spiega Lucha.
Il
mercoledì partono dai loro villaggi per andare
a Condoray. Imparano come fare scarpe e vestiti; vengono
formate nell'ingiene, nella nutrizione e nella cucina.
Ma
la cosa più importante che ricevono per il loro
lavoro è la formazione umana e spirituale che le
aiuta a diventare fonti di unità e ad imparare
a come è necessario occuparsi di persone diverse.
Il gruppo iniziale è cresciuto: ora ci sono 150
donne, molte delle quali sono profughe da aree violente.
A
Santa Cruz, Playa Hermosa, Roma e molte altre località
della valle, questi esempi si ripetono. Le sostenitrici
rurali hanno dato realtà al sogno di promuovere
la dignità delle donne di Canete e di dare a loro
e alle loro famiglie condizioni di vita migliori. L'opera
cominciata a partire da tre donne - Carmela Aspillaga,
Blanca Ramos e Rosalia Valera - ha prodotto frutti copiosi.
Don
Lolo ha donato la sua casa ai bambini
Don Lolo non ha vissuto abbastanza per vederlo, ma sul
terreno che ha donato a Condoray circa 80 bimbi poveri
ricevono alimenti e educazione nel "Cuide-Wawa"
di Villa el Carmen. Il programma è finanziato da
Pro-Perù, organizzazione non governativa spagnola,
dal Governo di Navarra e dal Centro femminile Condoray
per la formazione. Questo programma offre un alloggio
per i bambini (fino ai sei anni di età) le cui
madri, molte di loro fuggite a causa della violenza nelle
loro terre, lavorano fuori casa senza avere qualcuno che
si possa prendere cura dei figli.
Ci
si attende che il progetto fornisca servizi di sanità
preventiva, misurazione di peso e altezza, esami medici
e consultazioni, colazione, pranzo e cena, giochi e ricreazione.
Condoray
ha siglato un accordo con Basic il Health Services di
Canete Yauyos per condurre campagne periodiche di sanità
ambientale e per offrire cure mediche una volta alla settimana
per i bimbi e gli adulti della regione.
Il
centro che si occupa dei bambini è dotato di tavoli
speciali per i bambini, materiale educativo, lettini,
materiale igienico e spazi per offrire lezioni alle madri
che vivono nelle vicinanze.
L'opera
è stata inaugurata da Laura Arribas, la rappresentante
di Pro-Perù. Ha posto l'accento sul fatto che questo
progetto è divenuto realtà grazie al supporto
di varie entità. Ha aggiunto, comunque, che "senza
il supporto delle donne della regione non sarebbe stato
possibile portarlo a termine".
Maria
Eugenia Veyrat, direttrice esecutiva di Condoray, ha enfatizzato
l'importanza dell'educazione, la migliore assicurazione
contro la povertà.
Alla
cerimonia di inaugurazione erano anche presenti membri
della commissione peruviana per il supporto a Pro-Perù:
Yole de Romero, Eli de Romero, Marisol Checa de Malatesta,
Milagros Checa de Mier e Alexandra Trint.