1936/1938 - La guerra civile spagnola
1936-1937
Nei primi mesi della Guerra civile spagnola (scoppiata il 18 luglio
1936) il Beato si trova a Madrid, dove infuria la violenza
antireligiosa. I cattolici, e in particolare i sacerdoti e i religiosi,
sono esposti a pericoli estremi: molti vengono assassinati senza altro
motivo che il loro servizio alla Chiesa o perché noti come
cattolici praticanti. Anche il Beato è costretto a vagare
alla ricerca di rifugio in diversi nascondigli di fortuna, fra cui una
clinica psichiatrica e, dal marzo all'agosto 1937, la Legazione
dell'Honduras. Nonostante tutti i rischi, non abbandona
l'attività sacerdotale. La città è
stretta dalla morsa della fame, eppure il Beato si macera nei digiuni e
nelle penitenze; incoraggia e rasserena coloro che stanno al suo
fianco; li invita a perdonare; li forma alla vita contemplativa e li
stimola a un coraggioso apostolato.
Nel settembre 1937, grazie al console
dell'Honduras, si procura dei documenti che gli consentono una certa
libertà di movimento; sospinto dai suoi figli,
può così predisporre la fuoruscita dalla Spagna
repubblicana. Il 2 dicembre 1937, dopo aver
valicato i Pirenei al termine di una marcia estenuante ed estremamente
pericolosa nella quale lo ha accompagnato un piccolo gruppo di membri
dell'Opera, giunge in Andorra e poi in Francia, dove la sosta a Lourdes
per ringraziare la Madonna.
L'11 dicembre rientra in Spagna attraverso la
frontiera di Hendaya ed e accolto dal vescovo di Pamplona. suo vecchio
amico, che lo ospita nel proprio palazzo. Qui. per ringraziare il
Signore e prepararsi all'immensa mole di lavoro che lo aspetta, la in
solitudine gli esercizi spirituali.
1938
A partire dal gennaio 1938 si stabilisce a Burgos. Da questa
città, nonostante i molti mesi di dure privazioni lo abbiano
ridotto in precarie condizioni fisiche, inizia immediatamente a
spostarsi nei diversi fronti di guerra e in tutte le
località della Spagna libera dalla persecuzione contro la
Chiesa, nel desiderio di riprendere i contatti con le persone che il
conflitto ha disseminato ovunque. Il suo apostolato, non interrotto ma
gravemente impedito prima e ostacolato poi dalla persecuzione religiosa
e dalle vicende belliche, si può così
normalizzare ed estendere, nella misura consentita dallo slato di
guerra perdurante. La vasta corrispondenza di questo periodo testimonia
la portata e la forza della sua attività sacerdotale. I
vescovi gli concedono ampie facoltà perché possa
esercitare il ministero nelle loro diocesi. Così, il Beato
può prodigarsi nel sostenere spiritualmente numerosi
sacerdoti, comunità religiose e associazioni cattoliche. In
questo contesto, pur non avendo denaro neppure per sfamarsi, decide che
non accetterà mai più alcuno stipendio
né per la celebrazione della santa Messa, né per
la predicazione, né per altre funzioni liturgiche, e si
manterrà fedele a tale decisione fino alla morte. In questi
durissimi mesi di Burgos non gli mancano la sofferenza per la morte in
combattimento di alcuni figli suoi e la preoccupazione per le notizie
poco rassicuranti sulla incerta sorte di altri.