1919/1927 - Saragozza: seminario e ordinazione
sacerdotale
1920
Conclude gli studi previ di cultura umanistica e di filosofia, e supera
l'esame del primo anno di teologia. Dopo l'anno trascorso presso il
seminario di Logrono, col permesso dei rispettivi Ordinari si
trasferisce in quello di Saragozza, per ultimare gli studi presso
l'Università Pontificia di tale arcidiocesi. Si
tratterrà nel capoluogo aragonese fino al 1927.
1922
Nel Seminario di San Francesco di Paola, la condotta del Beato offre
esempio di impegno nella vita di pietà e nell'applicazione.
Il card. Soldevila, arcivescovo di Saragozza, lo nomina Ispettore del
seminario. Poiché i Superiori debbono essere chierici e
Josemaría è ancora un semplice seminarista, il 28
settembre l'arcivescovo conferisce appositamente solo a lui la tonsura
in una cappella del Palazzo arcivescovile e, poco più tardi,
gli Ordini minori (ostiariato e lettorato il 17 dicembre,
esorcistato e accolitato il 21).
1923
II Beato si iscrive, con il permesso dei superiori, alla
facoltà di Giurisprudenza dell'Università di
Saragozza come alunno libero, cioè esente dall'obbligo della
frequenza. Così, fino al giugno del 1924, quando
concluderà gli studi ecclesiastici, egli potrà
portare avanti entrambi gli ordini di studi: quelli ecclesiastici
durante il normale anno scolastico (da ottobre a giugno) e quelli
civili nelle vacanze estive (da giugno a settembre).
1924
II 14 giugno mons. Miguel de los Santos
Díaz Gómara, vescovo tit. di Tagora, ausiliare
del card. Soldevila (morto l'anno precedente, vittima di un attentato
di stampo anarchico) e Presidente del Seminario Sacerdotal de San
Carlos, conferisce al Beato il suddiaconato nella chiesa del seminario.
Il 27 novembre, a Logrono, muore suo padre. Josemaría
conserverà sempre il vivo ricordo delle sue esemplari
virtù cristiane. Da quel momento egli deve occuparsi
direttamente del mantenimento della madre e dei due fratelli, che si
trasferiscono a Saragozza. Il 20 dicembre mons. Miguel de los Santos
Díaz Gómara gli conferisce il diaconato nella
chiesa di San Carlos.
1925-1927
II 28 marzo riceve da mons. Diaz domani
l'ordinazione sacerdotale, nella chiesa del seminario, che lo ha visto
trascorrere tante ore in preghiera - anche di notte, in solitudine -
nel corso degli anni passati in seminario. Celebra la prima Messa il 30
marzo, nella "Santa Cappella" della Basilica del Filar: la cerimonia si
svolge nell'intimità, a causa del recente lutto per la morte
del padre del Beato. Il medesimo giorno è designato al suo
primo incarico pastorale: reggente ausiliare della parrocchia di
Perdiguera, un paesino di 870 abitanti sulle pendici della Sierra di
Alcubierre, nella provincia di Saragozza, ove si reca l'indomani
stesso. Malgrado la brevità di tale soggiorno, svolge le
proprie mansioni con tanto zelo che fra gli abitanti della zona si
diffonde la fama della sua santità. Le ricognizioni condotte
in loco dopo la morte del Beato mostrano che essa persiste ancora
solida e durevole. Tornato a Saragozza, il 18 maggio, assume una
cappellania nella chiesa dei padri gesuiti intitolata a san Pietro
Nolasco e cerca nuove occupazioni in altre attività
pastorali. Intanto prosegue gli studi giuridici e nell'ambiente
universitario effettua un intenso apostolato con i professori e con gli
studenti. Fra l'altro organizza catechesi nei sobborghi della
periferia. Per mantenere la madre e i fratelli Carmen e Santiago,
impartisce inoltre lezioni private e insegna Diritto presso l'Accademia
Amado. In tutti questi anni, la sua vita spirituale raggiunge traguardi
di contemplazione e di penitenza sempre più alti: il Beato
si prepara così a scoprire la Volontà divina.
Domine, ut videam!; Domine, ut sit!; Domina, ut videam!.'; Domina,ut
sit!; le suppliche che hanno scandito la sua orazione fin dai tempi di
Logrono, dai primi avvertimenti della vocazione, divengono ogni giorno
più pressanti. E il Signore gli invia numerose grazie che,
per la forza con cui muovono la sua volontà ad agire, egli
definisce "operative".